Storia del Quartiere Altarello

IL QUARTIERE ALTARELLO – IERI

L’antica borgata di Altarello si sviluppò su un territorio di tufo i cui campi erano soggetti al ristagno delle acque e, pertanto, presero il nome di Margi (dall’Arabo Marg luogo dove stagna l’acqua, palude). La presenza delle sorgenti del fiume Gabriele spinse gli Arabi, a partire dal X sec., ad introdurre nuove colture specializzate e particolari tecniche di irrigazione: quanat, saie, gebbie, giarre, senie resero possibile la coltivazione in vaste aree e nella contrada del Gabriele si diffusero i ma hall, gruppi di umili abitazioni.

Nel 1177, Guglielmo il Buono concesse questo territorio, allora appartenente al “Casale di Baida”,all’Arcivescovo di Palermo. Così, la zona prese il nome di Contrada dei Mulini dell’Arcivescovo, per la presenza di alcune costruzioni di questo tipo lungo il corso del Gabriele. Nel XIII sec.. buona parte delle terre passarono nelle mani dei Monaci Teutonici della Mangione e dei Benedettini di San Martino, i quali per arrestare la dilagante crisi agricola, ricorsero al sistema enfiteusi. Tra il XIV e il XIV sec.. la nuova nobiltà giurista ed imprenditoriale riuscì ad impossessarsi del vasto patrimonio fondiario ecclesiastico. Presso i mulini, situati nelle vicinanze di terre coltivate o lungo strade di transito, spesso si trovavano un fondaco o una taverna e in alcuni casi. una cappella. Attorno ad un tale complesso rurale, un gruppo di lavoratori (il fabbro ferraio. il sellaio. il taverniere. il carrozziere, il bordonaro) fondò il primo nucleo abitativo della borgata nella prima metà del XVI sec.; nello stesso periodo, venne qui edificata una cappella altarello (con un piccolo altare) che diverrà la parrocchia  della Madonna del Soccorso.

Nel 1731 la borgata contava 60 abitanti ma la popolazione si fece via via più numerosa alla fine del secolo, quando molti caseggiati agricoli furono trasformati in  residenze nobiliari per  la villeggiatura. Nel 1816,1 Borboni istituirono ad Altarello una scuola di educazione e arti femminili. Nel 1854,il municipio aprì con successo una delle scuole di mutuo insegnamento( i ragazzi più grandi educavano i più piccoli);gli studenti di Altarello riportarono i migliori voti della città. Nell’anno scolastico 1887-88 la scuola comunale di Altarello risultava essere una delle scuole rurali con maggiori premiazioni. Sempre nella seconda metà dell’ottocento,Angelo Celona fondò un asilo rurale,una scuola per adulti  e una società di Mutuo Soccorso fra gli operai della zona.All’inizio del’900,le terre vennero suddivise fra centinaia di proprietà piccoli e medi che impiantarono agrumeti e nacquero molte ditte di esportazione di vario tipo,ma soprattutto di prodotti agrumicoli. Intanto “la mafia dei giardini” attraverso una fitta rete di sorveglianti,controllava la distribuzione delle risorse idriche e delle attività commerciali. Dal secondo dopoguerra,si è registrato un notevole  incremento demografico determinato trasferimento nella borgata di famiglie provenienti dal centro storico di Palermo e da altre Borgate. Alcuni terreni dell’area Perpignano – Margifaraci furono espropriati dal Comune per costruirvi il nuovo ospedale civico,ma il taglio di Viale Regione Siciliana ostacolò il progetto(i terreni vennero acquistati da privati che vi costruirono abitazioni civili e due case di cura) e isolò la parte principale della borgata.

IL QUARTIERE ALTARELLO – OGGI

Nuove costruzioni, talora edificate senza rispetto delle norme urbanistiche e architettoniche, aggiuntesi nel corso degli anni all’insediamento originario, hanno sconvolto l’aspetto morfologico e sociale del territorio. Il quartiere abitato da piccola e media borghesia, da nuclei familiari di disoccupati o lavoratori occasionali, da pochi nuclei familiari di extracomunitari, ha cambiato nel tempo la sua “identità”.

 

 

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